IL VESTITO DELLE LANGHE

La bottiglia ALBEISA dal '700 custodisce i vini di langa. Nasce dalla necessità e dalla voglia da parte di alcuni produttori dell' Albese di differenziarsi creando una bottiglia identitaria, in grado di portare il nome delle laghe in tutto il mondo e di farsi riconoscere al primo sguardo.
Con l'avanzare della tecnica la bottiglia ALBEISA, fatta rigorosamente a mano nelle antiche vetrerie di Poirino, passò in secondo piano sostituita da bottiglie industriali. Nel 1973 alcuni produttori sotto la luce di Renato Ratti (storico produttore piemontese) decisero di dare vita alla bottiglia di langa e di regolamentarne l'utilizzo all'interno del territorio stesso.
Non una copia del passato, il nuovo design riporta 4 scritte in rilievo all'altezza dell'iconica spalla così da poter leggere a 360 gradi il nome : " ALBEISA". Simile ad una bottiglia borgognona o borgognotta tipica dei cugini d'Oltralpe, si differenzia per una spalla leggermente più pronunciata. La bottiglia langarola può contenere sia vini bianchi che rossi, ma è necessario che il vino venga prodotto all'interno del territorio delle langhe. Ne esistono di diversi tipi da quella adatta al metodo classico (rifermentazione in bottiglia) alla Magnum (1,5 l). La bottiglia può essere marrone o verde. Non viene prodotta con vetro trasparente per evitare l'eccessiva influenza della luce, in grado di modificare le caratteristiche organolettiche del vino.
Oggi sono circa 300 i produttori che scelgono di imbottigliare i loro vini in quello che è ormai diventato il vestito dei vini di langa, portando sulle tavole di tutto il mondo una bottiglia unica.
A cura di Simone Roviglioni. Ha studiato presso la facoltà di viticoltura ed enologia di Alba. Sommelier AIS.